15 gennaio 2017

La storia del tuo nome

Figlio mio,

benvenuto in questo mondo bellissimo e difficile. Scrivo questo post così, quando sarai grande abbastanza, potrai leggere la storia di come mamma e papà siano finalmente riusciti a scegliere il tuo nome.

Se la tua parte calabrese avrá il sopravvento su quella spagnola e quella tedesca, ti starai chiedendo come mai ci sia bisogno di spiegare alcunchè. Come ben sai, nell'Italia meridionale non siamo abituati a discutere per  mesi sulla selezione dei nomi più adeguati da appioppare alla prole. In genere, in Calabria, i dialoghi sono del tenore seguente:

Moglie - Caro, nascerá masculu!
Marito - Che bella notizia, Marí! Allora lo chiamiamo Peppino, come il nonno.
Moglie - Va bene.

Un anno dopo

Moglie - Caro, nascerá fimmina!
Marito - E va beh... Marí, la chiamiamo Antonietta, come la nonna.
Moglie - Va bene.

Due anni dopo

Moglie - Caro, anche questo sará maschio!
Marito - Marí, rinnoviamo mio zio Albertino, che poveraccio non s'é sposato?
Moglie - Secondo lo statuto calabrese dei miei diritti sulla scelta del nome, dopo aver rinnovato i nonni perdi qualunque opzione sui nomi successivi. Quindi questo lo chiamiamo Georgeclooney.
Marito - Va bene.

Quale linearità, quale semplicità! Ma come sai, figlio mio, tu sei nato in Germania da una mamma spagnola, e nel tuo caso la situazione si presentava alquanto più complessa. Il nome da scegliere per te doveva possedere i seguenti requisiti:
  1. Non cambiare dall'italiano allo spagnolo (Giuseppe - Josè).
  2. Non essere poco intellegibile in tedesco (Asdrubale, scartato anche per altri motivi).
  3. Non contenere il suono "Ce" allitterante con il cognome perché a mio cugino con il fatto che ha chiamato la figlia Cecilia gli stiamo facendo i chiodi da un anno.
  4. Non essere troppo lungo, perché il bambino avrá giá il doppio cognome alla spagnola, ci manca il nome lungo (tipo Gianqualcosa).
  5. Non essere riconducibile a dittatori fascisti spagnoli (Franco).
  6. Essere gradito sia dalla mamma che dal papá.
Naturalmente nessun nome possiede tutte queste qualitá contemporaneamente. Nel nostro caso, dopo mesi e mesi di duelli verbali e studi di elenchi di nomi propri, siamo arrivati a una lista di quattro candidati:
  1. Mario
  2. Leonardo
  3. Davide
  4. Lorenzo
Ma il momento del tuo arrivo si avvicinava, e non riuscivamo a convergere su uno di questi. A questo punto, figlio mio, abbiamo deciso di fare scontrare questi nomi tra di loro e assegnarti il vincitore. Il tabellone delle semifinali aveva questo aspetto:

Knockout phase


La storia di questi scontri é andata piú o meno così. 


Semifinale 1: Davide/David vs. Leonardo

 

I due nomi sono difesi dal David di Michelangelo e da Leonardo Da Vinci, rispettivamente. Lo statuario David si avvicina a Leonardo brandendo la sua fida fionda, con un sorrisetto sprezzante sulle labbra:

David - Vegliardo, fatti da parte! Sono nel fiore dei miei anni, sono fatto di roccia, e lo sappiamo tutti che tu a fare sculture non sei mai stato bono. Quel cavallo che modellasti non arrivasti mai a concretizzarlo, te lo ricordi? Arrenditi e salva la tua dignità!

Leonardo - Io, arrendermi davanti alla creazione di quel villano di Michelangelo? Che succede, siccome lui é mingherlino manda avanti i suoi vili scagnozzi?

David - Purtroppo per te il nome Michelangelo non si é qualificato per la fase finale, e ti trovi me davanti. E ora, preparati ad affrontare la morte, non ho tempo da perdere e non ti offriró nuovamente di farti da parte e lasciarmi passare.

Leonardo - Vediamo... Davide, David.... mi sembra che qualcuno sia qui solo perché raccomandato, visto che in italiano e in spagnolo ti chiamano in modi diversi... 

A quelle parole, visibili crepe iniziano ad aprirsi sulla superficie della statua.

David - Ohibò, sono esterrefatto! Quale magia stai architettando, vecchio?

Leonardo - Io non sono Golia, sono Leonardo Da Vinci. Qualunque uomo si onorerebbe di fregiarsi del mio nome. Ora torna a marcire su quel piedistallo, se vuoi.

Il David fa un passo verso Leonardo ma la sua gamba, dopo essersi separata dal rinforzo modellato nel marmo dal suo scultore, non puó sostenere il suo peso notevole, e la statua cade al suolo frantumandosi.



Semifinale 2: Mario vs. Lorenzo

 

I due nomi sono difesi da Supermario e Lorenzo il Magnifico, rispettivamente, che si fronteggiano nella stanza di un palazzo rinascimentale.

Lorenzo - E così, Mario, tu così bassino vorresti incutermi timore? Con questi baffoni? Ti trovo addirittura... tenero.

A quelle parole Mario, visibilmente preoccupato, inizia a frugarsi freneticamente nelle tasche. Dopo pochi secondi, un sorriso si dipinge sul suo volto mentre tira fuori un fungo dal cappello rosso a pois bianchi.

Mario Adesso vedrai, uomo dal taglio di capelli ridicolo!

Dopo aver ingerito il fungo, Mario cresce sotto gli occhi sgranati di Lorenzo il Magnifico fino a diventare enorme. A quel punto, Lorenzo decide di cambiare strategia, estraendo dalle vesti una voluminosa borsa piena di monete.

Lorenzo -  Perché affrontarci fisicamente? Posso darti tutto l'oro che vuoi! Perché non c'é oro che possa ripagare un mio ritorno in giovinezza, che si fugge tuttavia. Chi vuol esser lieto sia, di doman non v'è certezza!

Così dicendo, Lorenzo il Magnifico riempie la mano di monete d'oro purissimo e le scaglia addosso a Mario, sicuro del fatto che la sola vista di quel denaro scintillante avrebbe immediatamente corrotto il piccolo idraulico. Ma le monete, a contatto con il cresciuto Mario, scompaiono nel nulla.

Lorenzo - Quale diavoleria...?

Mario Non chiedermi perché, buffo uomo, ma ogni volta che mi avvicino alle monete, quelle scompaiono! Hai scelto l'arma sbagliata!

Senza perdere ulteriore tempo, Mario spicca un balzo impensabile per la sua stazza, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta a chiave dietro di sè. Adesso mancava solo un ultimo ostacolo da superare.



Finale: Mario vs. Leonardo

 

Mario e Leonardo si fronteggiano ai due estremi di una sala molto grande, e ognuno aspetta la prima mossa dell'altro.

Il primo a muoversi é Leonardo, che senza convenevoli scaglia contro Mario una serie di ordigni volanti formati da tela, corde, carrucole ed altre diavolerie. Mario salta sopra uno degli ordigni che scompare, ma viene colpito in pieno volto da un secondo e ritorna alle sue dimensioni iniziali.

Il piccoletto non si perde peró d'animo, e per un paio di minuti correndo e saltando riesce a schivare gli attacchi probabilmente mortali degli ordigni e a ingerire un altro fungo, ritornando alle precedenti dimensioni gigantesche. Coordinandosi alla perfezione, Mario riesce a saltare sulle macchine leonardesche che scompaiono, e si para davanti all'artista e scienziato senza paura.

Dalla tasca tira fuori uno strano fiore simile a un girasole, lo ingerisce e il suo vestito rosso diventa bianco.

Mario Mi dispiace, vegliardo. Il mio nome è uguale anche in tedesco, non puoi competere contro di me. Aduuuuuuuunken!

Dalle mani dell'idraulico italiano esce una palla di fuoco contro la quale nulla può il povero Leonardo. Mario si piazza al centro della stanza e spicca un festante balzo:

Mario Marioooooooooooooo wins!

Ora lo so che stai pensando, figlio mio: che tu non ti chiami Mario. E questo perché, in quel momento, il piccolo idraulico viene colpito a tradimento alle spalle da uno sganassone assestato con notevole violenza, diventa di nuovo piccolino e stramazza al suolo nella sua consueta tenuta vermiglia.

"Non sei un vero italiano, tu, chi vuoi prendere in giro? Sei nato in Giappone, nanerottolo!", si sente urlare contro Mario da un carismatico personaggio che si sta accendendo una sigaretta:




L'idraulico, già sconfitto, si gira verso l'uomo che torreggia sopra di lui e sconvolto lo indica con disprezzo prima di rivolgergli la prola.

Mario - Ma... ma... tu non hai partecipato alle eliminatorie! Nessuno ti ha calcolato fino ad ora!

Marcello - Stavo aspettando nell'ombra che vi eliminaste a vicenda per prendermi il trono. Bravi fessi!

Mario - Ma... non hai i requisiti! In spagnolo ti manca una L!

Marcello - Embé? Mi ha chiamato la mamma credendo che il mio nome fosse una giustapposizione di 'mare' e 'cielo', mi sono imbucato a matrimoni con molto meno. A me me manca na L, a te però ti mancherá un dito, se non la smetti di puntarmelo contro in quel modo.

Mario - Ma poi... c'hai dentro il nome il suono 'Ce'! Quello é assolutamente vietato dal regolamento! A quell'altro col fatto di Cecilia...

Marcello - Dai retta a me, Mariè, torna a fare l'idraulico e lascia lavorá in pace i professionisti!

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Caro Marcello,

ecco spiegato come ti sei ritrovato il nome che hai. Immagino che ti sentirai onorato del fatto che tutti questi personaggi di enorme caratura abbiano fatto tutti questi sforzi per aiutarci a sceglierlo! Dal canto mio, gliene sarò sempre grato.

Ti mando un forte abbraccio,
il tuo papà




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